Sabato 23 marzo, alle 10.30 nell’ampio ed assolato Parcheggio del Parco commerciale AUCHAN di Giugliano, una piccola e mesta folla di Rom dei campi di Giugliano ha dato silenziosamente l’addio al piccolo MICHELE OSMANOVIC di 4 mesi deceduto orsono una settimana per polmonite nell’ ospedale di Aversa. Dietro il furgone funebre con la bianca bara del piccolo Michele circondata di fiori si assiepavano ordinatamente nugoli di bambini più o meno consci dell’evento, donne con i bambini in braccio, ed alquanto distanti appoggiati ai loro furgoni gli uomini. Quasi a significare con questo ordine che la custodia della vita appartiene alle donne ingravidate dagli uomini.
Hanno portato il loro saluto e compartecipazione due rappresentanti del “Comitato campano con i Rom” (Fratel Raffaele delle Scuole cristiane, e P. Domenico Pizzuti SJ), mentre il Comune di Giugliano ha stanziato un contributo per le spese di trasporto nel paese di origine della famiglia. Nel silenzio ed isolamento sintomatico del luogo è partito per la Bosnia l’auto funebre dove avranno luogo i funerali religiosi secondo il rito musulmano.
Nel duello tra la vita e la morte un neonato si è spento nelle campagne di Giugliano, dove centinaia di Rom sono accampati nelle campagne in condizioni di estrema sopravvivenza, mentre per iniziativa ed impulso del Commissario Prefettizio al Comune di Giugliano è in allestimento secondo le leggi un campo di sosta temporaneo nelle campagne circostanti.
Al di là di altre considerazioni, appariva sintomatico questo addio funebre che si consumava nell’isolamento e nell’assenza di cittadini e di associazioni civili e religiose in una mattina primaverile tra i colorati moderni capannoni di un Parco commerciale. Sono invisibili i Rom, o sono invisibili cittadini per giunta cattolici e le associazioni del luogo?
[dal blog di P. Domenico Pizzuti sj]